IL RICAMO E LA MEDITAZIONE

 





Il ricamo non è solo un'arte che si impara a scuola o che ci insegnano le nonne, io, ad esempio ho imparato da sola.

E da subito ho capito che poteva essere la soluzione a tanti momenti di sconforto e tristezza.

Ho cominciato con schemi molto semplici come Permin of Copenhagen per poi sceglierne di più complessi come  Mirabilia o Told in a garden.

La difficoltà, tuttavia, non sta tanto nello schema in sè, ce può avere un numero di colori più o meno altro, quanto piuttosto nella tela che si usa.

Agli inizi utilizzavo la tela Aida (quella a quadretti per intendersi), ma l'effetti finale era troppo "pixelloso" e non mi piaceva. Per cui ho deciso di passare al lino 32 count. Ovviamente il livello di difficoltà si è alzato di molto, ma l'effetto finale era strepitoso!

Ricamare per me è zen. Mentre le mani sono occupate nel dipingere la tela e lo sguardo segue lo schema sul foglio, la mente è libera di vagare per i fatti suoi, i pensieri si liberano e sprofondo in uno stato di quasi trance. Non penso a nulla di particolare, lascio che sia, lascio che il flusso vada dove mi vuole portare.

Questa è la mia personalissima concezione del ricamo. Non solo un passatempo ma un vero balsamo dell'anima.

Nelle pagine e nei post che seguranno (non garantisco continuità) troverete le foto dei miei lavori, la loro storia, le emozioni e i sentimenti che ho provato mentre li realizzavo.

Un viaggio insomma, perchè ricamare non è solo un ago che scorre su una tela per realizzare un disegno.

Valeria


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