OPHELIA
In ordine di tempo questo è l'ultimo quadro che ho realizzato.
Il tratto principale di Ofelia e’ l'obbedienza al padre, caratteristica, questa, che nel sedicesimo secolo era essenziale per la reputazione di una giovane donna. La ragazza, tuttavia, e’ divisa tra l’obbedienza nei confronti di Polonio e l’amore per Amleto , e sarà proprio questa divisione a sfociare in un tragico epilogo per la giovane. Quando il consigliere di corte chiederà alla figlia di fare da esca per spiare Amleto, per conto del re Claudio, Ofelia non avrà alcuna scelta: secondo gli usi dell’epoca la donna é soggetta all’autorità paterna (quando questa autorità ancora non appartiene al marito), e non ha piena facoltà delle sue azioni.
Quando Amleto scopre il gioco di Polonio accusa la giovane di essergli infedele, di averlo tratto in inganno, e con Ofelia crolla l’intero mondo femminile del giovane.
Per Amleto, deluso dalle due donne più importanti della sua vita, quelle che avrebbero dovuto proteggerlo e confortarlo, tutto il mondo femminile diventa falso e traditorie, e manifesta questo suo pensiero ad Ofelia: é l’inizio della fine tra i nostri due personaggi. Le parole di Amleto, unite alla delusione amorosa prima ed alla morte di suo padre poi, condurranno Ofelia alla follia.
Questa la tragedia shakespeariana, nelle parole di Nora Corbett il quadro è così descritto: "il racconto di una giovane innocente condotta alla follia".
E ben si vede nel quadro la follia della danza di Ophelia, il turbinio dei capelli e dei fiori che le vorticano attorno.
Mentre ricamavo questo quadro pensavo a come l'amore a volte ci faccia fare cose impensabili, ci conduca per sentieri inesplorati e, offuscando la nostra ragione, ci faccia inseguire la chimera anche a discapito della realtà.
Ma alla fine tutti crediamo nelle favole no?
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